lunes, 30 de agosto de 2021

Italiani d’Altrove


 

ITALIANID’ ALTROVE

Antologia dipoeti che scrivono in altre lingue ma continuano a sentire in Italiano

 

Traduzioni di Milton Fernàndez

 

RayuelaEdizioni, 2011

 

 

 

José María Pallaoro

 

            “I miei nonni luigi Pallaoro e Amalia Passamani sono originari di Pizzo e Panarotta, due frazioni di Levico e Barco, paesini scavati tra le montagne della provincia di Trento, in Val Sugana, ai piedi del fiume Brenta.

Luigi arrivò in Argentina nel 1896 a quindici anni. Amalia nel 1911. Si sposano e hanno otto figli. Mio padre, Nerino, è il settimo. In Argentina si radicano prima nella provincia di Entre Rios in cui nascono tutti i loro figli.

Nel 1923 si trasferiscono definitivamente nella provincia di Chaco. La loro casa diventa rifugio e protezione di molti emigranti che ricevevano aiuto materiale e spirituale. Continuano a essere ricordati dai figli e dai nipoti dei primi emigranti. I genitori di mio nonno Luigi si chiamavano Maria Paoli e Luigi Pallaoro, i genitori di mia nonna Amalia, Angelica Petri e Giovanni Passamani.”

            José María Pallaoro è nato a città della Plata, nella Provincia di Buenos Aires.

Poeta e promotore culturale. Ha diretto la rivista di poesia “El espiniyo”. Ha pubblicato in poesia “El viaje circular”, “Pájaros cubiertos de ceniza”, “Cuando llueve el mundo es otro”, “Andante ma non troppo tren”, “Son dos los que danzan”, “Poemas anteriores” “6 plaquetas en Sobre”.

 

 

La claridad

 

la claridad

de la ausencia

pesa y aturde

 

silencio quebrado

 

viento que no acaricia

 

 

            Il chiarore

 

            Il chiarore

            dell’assenza

            pesa e confonde

 

            silenzio frantumato

 

            vento che non carezza

 

 

Lunas

 

no me despojo

de lo que más

quiero

 

sino que

lo que quiero

se despoja

de mí

 

luna

que en la noche

callas

 

(ausencias que abrazan)

 

 

            Lune

 

            non mi spoglio

            di quello che più

            amo

 

            ma

            quello che amo

            si spoglia

            di me

 

            luna

            che nella notte

            taci

 

            (assenze che abbracciano)

 

 

Aguas

 

la quietud del agua

es rota

por la hoja caída

 

un cuerpo

apenas sumergido

 

ondas que llevan

a la otra orilla

 

la soledad del mundo

 

 

            Acque

 

            la quiete dell’acqua

            é spezzata

            dalla foglia caduta

 

            un corpo

            appena sommerso

 

            onde che portano

            nell’altra riva

 

            la solitudine del mondo

 

 

Otra luna

 

en el agua

se hunde

la luna

y nada

 

sabemos

si la luna sabe

nadar

 

 

            Un’altra luna

 

            nell’acqua

            sprofonda

            la luna

            e nuota

 

            sappiamo

            se la luna sa

            nuotare

 

 

            I poeti d’Altrove: Alfonsina Storni, Paola Cescon, Eduardo Espòsito, Flavio Crescenzi, Elisabet Cincotta, Gustavo Tisocco, Ana Russo, Gabriel Impaglione, Sergio Hèctor Gioacchini, Antonio Aliberti, Eduardo D’anna, Jorge Isaìas, Griselda Garcìa, Josè Marìa Pallaoro, Mario Vàzquez, Maria Teresa Andruetto, Rolando Revagliatti, Ana Maria Rivero, Marìa Lanese, Antonia Taleti, Jorge Paolantonio, Roberto Casanova Gianuzzi, Maria Marta Stanganello, Enrique Solinas.

 

            Le radici, la memoria e la nostalgia per un paese mai dimenticato nelle parole di figli e nipoti di italiani emigrati Altrove.

Parole scritte “sotto altri cieli” ma tradotte nella lingua in cui hanno continuato, caparbiamente, a sentire. In qualche modo, un ritorno.

Questa antologia è un viaggio, a ritroso nella storia, con alcuni emigranti italiani che, a partire dagli ultimi decenni dell’ottocento e fino al primo dopoguerra, lasciarono l’Italia per fuggire dalla povertà, dalla paura e dalla vergogna di una vita senza dignità e senza futuro e approdarono nell’America del sud, soprattutto in Argentina e in Brasile. Ventiquattro poeti sudamericani contemporanei, di origine italiana, danno loro voce addentrandosi nella memoria delle radici, per ricostruire, immersi nella complessità della vita di oggi, una parte della loro mappa identitaria.

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